Eugenio Giani presenta il suo libro “Cosimo I dei Medici. Il padre della Toscana moderna” Mercoledì 27 marzo ore 18 Auditorium di Villa Chigi Saracini Castelnuovo Berardenga

Pubblicato il 18 marzo 2024 • Cultura

Eugenio Giani presenta il suo libro “Cosimo I dei Medici. Il padre della Toscana moderna”

Mercoledì 27 marzo ore 18 Auditorium di Villa Chigi Saracini Castelnuovo Berardenga

A Castelnuovo Berardenga il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani presenta il suo libro scritto in omaggio al primo Granduca di Toscana, fondatore della dinastia dei Medici.

Il libro, pubblicato da Giunti editore, racconta la vita e le opere di Cosimo I da tre punti di vista: come grande statista, come trasformatore del centro storico di Firenze e infine come fondatore della dinastia Dei Medici che dette alla Toscana la sua identità regionale. Una storia di genio e bellezza, ma anche di intrighi e sventure: ingredienti che hanno caratterizzato la vicenda biografica della famiglia dei Medici, signori di Firenze, e l’intero Rinascimento. Figura centrale di questo periodo fondamentale nella storia e nella cultura europee è Cosimo I (Firenze 1519-1574), primo granduca di Toscana e artefice della sua trasformazione in Stato.

Giani, in questo libro, ne ripercorre la vita e le imprese di governo, il rapporto con le arti e ne evidenzia soprattutto la dimensione di legislatore e statista capace di portare quella che fino allora era stata una piccola potenza regionale al livello delle corti e delle grandi nazioni del Cinquecento.

La presentazione è in programma mercoledì 27 marzo all’Auditorium di Villa Chigi Saracini a Castelnuovo Berardenga. Dopo i saluti del sindaco Fabrizio Nepi, gli interventi di Gaetano Gennai e di Simone Bezzini assessore alla regionale alla sanità.

“Sarò molto felice – afferma Fabrizio Nepi sindaco di Castelnuovo Berardenga – di conoscere Eugenio Giani, che stimo e apprezzo come amministratore, nella sua veste di scrittore e saggista. La figura di Cosimo I dei Medici è legata al nostro territorio, così come al resto della Toscana, di cui è stato il principale artefice.”