Descrizione
La campagna di scavo si svolge grazie alla stretta collaborazione tra il Comune di Castelnuovo Berardenga, titolare della concessione, la Soprintendenza archeologica di Siena, l’Università Cattolica di Parigi, l’Università degli Studi di Siena e altri istituti italiani e francesi da cui provengono i partecipanti.
Grazie all’appassionato contributo delle associazioni locali e alla rinnovata attenzione della comunità per la propria eredità culturale, si avvia una nuova stagione di ricerche nell’ampio e ricco contesto archeologico della Berardenga, caratterizzato da evidenze che vanno dal periodo etrusco a quello romano, tardoantico, altomedievale e medievale.
«L’area di Piano Tondo rappresenta una straordinaria testimonianza della storia del nostro territorio – dichiara il sindaco Fabrizio Nepi – e con questa nuova campagna di scavo vogliamo restituire valore a un sito che racconta le origini della nostra comunità. Queste attività sono fondamentali non solo per la ricerca scientifica, ma anche per la crescita culturale e turistica di Castelnuovo Berardenga.»
L’area di Piano Tondo, già oggetto di scavi tra il 1977 e il 1984, aveva restituito importanti reperti, in particolare decorazioni architettoniche che indicavano la presenza di una residenza aristocratica, confermata dal ritrovamento, nelle immediate vicinanze, di un contesto sepolcrale principesco (necropoli del Poggione) con tre tombe a camera in travertino, probabilmente inserite in un tumulo circolare ormai scomparso.
Nell’ambito di un’indagine di archeologia preventiva legata all’impianto di una vigna a valle del pianoro, nei primi mesi del 2022 era stata scavata da Federico Salzotti una piccola area produttiva funzionale alla residenza, con due fornaci, risalente all’epoca orientalizzante (675-575 a.C.).
Nei saggi attuali, condotti dall’equipe francese guidata dalla prof.ssa Sandra Jaeggi con il prof. Lucas Aniceto, sono state rinvenute ulteriori evidenze materiali di un importante sito di insediamento etrusco, una “régia” principesca connessa alla necropoli del Poggione, scavata negli anni ’80 da Elisabetta Mangani.
I ritrovamenti confermano quanto emerso dalle recenti indagini geomagnetiche, georadar e lidar sull’area di Piano Tondo, effettuate dal team del prof. Stefano Campana con la Scuola di Specializzazione in Archeologia di Siena e il supporto del prof. Giuseppe Piro del CNR, che avevano evidenziato anomalie nel sottosuolo.
Gli scavi, estesi ai terrazzamenti sul lato est del pianoro verso l’aretino, hanno riportato alla luce, oltre a numerose tegole e coppi, interessanti elementi in bucchero, ceramiche fini da mensa e da conservazione, due elementi in metallo, un frammento di base in pietra lavorata e parti di decorazioni fittili (antefisse). Sono emerse anche le vecchie trincee di scavo e nuovi allineamenti che, una volta georeferenziati dall’Università di Siena, consentiranno di definire meglio la planimetria del sito.
L’estensione della struttura palaziale sul pianoro, a oltre 640 metri slm, risulta simile a quella di Poggio Civitate a Murlo nella sua fase del VII secolo a.C.: un edificio a cortile con struttura in legno, muri in terra pressata e tetto in tegole e coppi laterizi.
Questi dati confermano l’importanza strategica di Piano Tondo come punto di controllo sul territorio dell’emergente Siena etrusca, al confine con Arezzo e Volterra, e sui percorsi dell’Ombrone e del bacino dell’Arno.
Gli studenti dell’Istituto parigino, oltre allo studio dei nuovi ritrovamenti, stanno ripulendo i reperti trovati negli anni ’80, che si uniranno a quelli già in deposito presso la Soprintendenza di Siena per ulteriori ricerche. Ci si attende il loro ritorno nel 2026, per un periodo di scavi più lungo, ora che questa prima campagna ha confermato l’importanza del sito.
L’Amministrazione comunale, impegnata a restituire alla cittadinanza questo patrimonio culturale, ringrazia tutti i soggetti coinvolti: lo sponsor francese Thierry Kern e quello italiano Laura Cellerini, i proprietari delle aree Laura e Francesco Socini Franzinelli, l’Azienda agricola Arceno, le associazioni “Castelnuovo nella storia e nell’arte” e Pro Loco San Gusmè. Un ringraziamento speciale va al dr. Nannetti e, in particolare, alla dr.ssa Maria Gabriella Carpentiero della Soprintendenza di Siena per il sostegno alle attività archeologiche.
La campagna di scavo si concluderà alla fine di questa settimana.
Giovedì 10 luglio alle ore 18:30, presso il circolo della Pro Loco San Gusmè, si terrà un incontro pubblico con un primo resoconto dei risultati direttamente dagli archeologi, seguito da una cena conviviale per salutare studenti e professori (prenotazioni Pro Loco San Gusmè: 353 4681372 preferibilmente tramite Whatsapp - prosangusme@gmail.com).
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Ultimo aggiornamento: 7 luglio 2025, 08:37