Descrizione
Passeggiando per le vie di Castelnuovo Berardenga, possiamo ammirare una serie di murales che caratterizzano il paesaggio urbano del borgo, la cui realizzazione è stata avviata a partire dal 2002.
I muri dipinti di Castelnuovo, riprendendo l’usanza medievale di affrescare le facciate dei palazzi, nascono dalla volontà di fissare le immagini del Bruscello che Luca Bonechi e Fabio Tiezzi erano riusciti a riportare in scena alla fine degli anni Novanta del secolo scorso. Il Bruscello, forma di teatro popolare della tradizione orale toscana, si trasforma così in patrimonio visivo.
Attraverso le mani di diversi artisti, le facciate degli edifici di Castelnuovo narrano le gesta di Guerrin Meschino, Pia de’ Tolomei, Nerone, Giuseppe Ebreo, Davide Lazzaretti, Girardengo, cioè i personaggi dei più classici Bruscelli toscani, quelli che un tempo si cantavano nelle aie dei poderi. Si possono ricordare Francesco del Casino e Monica Minucci, che hanno dato vita al Davide Lazzaretti, noto come il “profeta dell’Amiata”, personaggio complesso e originale della vita sociale e religiosa a cavallo tra Ottocento e Novecento; Piero Paoli, che ha dipinto il Nerone; Marco Salerni, che ha raffigurato la Pia de’ Tolomei.
Castelnuovo Berardenga fa parte di “Paesi Dipinti”, associazione italiana che riunisce i comuni delle diverse località italiane che hanno deciso di raccontare la propria storia attraverso i murales. Così il paesaggio urbano castelnovino si affianca a quelli, ben noti, di Orgosolo in Sardegna, di Saleducio in Emilia Romagna e di Torre Cavanese in Piemonte: un patrimonio artistico urbano che celebra la dimensione dell’antimonumentale, trasformando le architetture vissute della quotidianità in documenti della storia e della memoria locale.
English version:
Walking through the streets of Castelnuovo Berardenga, we can admire a number of murals that add interest to the town's urban landscape, the first of which were painted in 2002.
Castelnuovo's painted walls, which pick up on the medieval habit of frescoing the facades of palazzos, sprang from the desire to immortalize images of the Bruschello that Luca Bonechi and Fabio Tiezzi had staged at the end of the 1990s. The Bruscello, a form or folk theater from the Tuscan oral tradition, was thus transformed into visual heritage.
Thanks to the hands of many different artists, the facades of Castelnuovo narrate the deeds of Guerrin Meschino, Pia de’ Tolomei, Nerone, Giuseppe Ebreo, Davide Lazzaretti and Girardengo, the characters from the most classic Tuscan Bruscelli that were once sung in farmhouse courtyards. Among them are Francesco del Casino and Monica Minucci, who painted Davide Lazzaretti, known as the “prophet of Amiata”, a complex and original figure of social and religious life at the turn of the 19th/20th centuries; Piero Paoli, who painted Nerone; and Marco Salerni, who depicted Pia de’ Tolomei.
Castelnuovo Berardenga is one of the “Paesi Dipinti” (Painted Towns), an association of various Italian communities that have chosen to tell their stories through murals. Thus Castelnuovo's urban landscape has something in common with other well-know examples, like Orgosolo in Sardinia, Saleducio in Emilia Romagna and Torre Cavanese in Piemonte: an urban artistic heritage that celebrates the anti-monumental dimension, transforming everyday architecture into documents of local history and memories.
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