Le storie delle donne, un mese di appuntamenti in tutta la Provincia di Siena narrazione collettiva con nuovi linguaggi e nuovi sguardi

Pubblicato il 4 marzo 2024 • Pari opportunità

Il Comune di Castelnuovo Berardenga aderisce al cartellone provinciale dedicato alle inziative per l'8 marzo 2024 con lo spettacolo a ingresso libero:
"L'hai voluta la bicicletta? Pedala. Storie di resistenza" Teatro Alfieri Castelnuovo Berardenga - giovedì 21 marzo ore 21 spettacolo con Silvia priscilla Bruni.

Comunicato stampa a cura della Provincia di Siena

“Le storie delle donne” intese come contenitore di tante e diverse narrazioni dei mondi di donne, le storie individuali e collettive che fanno la Storia.

È quest’anno il filo conduttore del cartellone provinciale dell’8 marzo 2024, il cartellone provinciale che, in un gioco di rimandi e rilanci, si interseca con i cartelloni locali dando vita ad un mosaico di eventi che rappresentano l’attenzione dei territori alla promozione e all’attuazione del principio di parità, la loro vivacità e innovatività, proponendo nuovi linguaggi e nuovi sguardi.

Una serie di eventi in programma dal 1° marzo al 6 aprile su tutta la provincia di Siena. Il cartellone è il frutto di un lavoro condiviso tra la Provincia, i Comuni, gli enti e le associazioni del territorio senese, che non si esaurisce nelle iniziative in occasione dell’8 marzo, ma che rappresenta una modalità di relazione e di lavoro di rete che, oramai da tempo, vede sui temi delle politiche di genere e della promozione dei diritti uno stretto e proficuo rapporto tra pubblico e privato sociale.

“Anche quest’anno – sottolineano la consigliera Rossana Pallassini e la consigliera di parità Lucia Secchi Tarugi - un cartellone ricco di eventi e iniziative, che abbiamo, e usiamo il plurale proprio per sottolineare che si è trattato di un scelta, al termine di un percorso di condivisione e riflessione collettiva, voluto intitolare: Le storie delle donne, perché di fatto i tantissimi eventi presenti non fanno altro che raccontare storie di donne, storie individuali e collettive, che hanno fatto la storia, ma che spesso, proprio perché storie di donne, sono state ai margini, sono narrazioni dagli interstizi. Spesso la narrazione ufficiale, legittimata dalla voce del patriarcato, isola ciò che sta ai margini, un po’ più in disparte. E le storie delle donne sono spesso storie ai margini, negli interstizi, appunto, che costituiscono quasi una un contro-narrazione, che scardina la rappresentazione piana, univoca, bidimensionale del mondo.

Ma soprattutto sono narrazioni di storie, che per noi hanno un grande valore performativo, in grado non solo di immaginare e costruire cambiamenti, ma di produrre quella trasformazione culturale necessaria per avere un mondo a misura di donne e uomini e dar vita ad altri processi di soggettivazione.

Sono storie raccontate con tanti linguaggi diversi, le parole, sicuramente, ma anche il teatro, la musica, il trekking, il cinema”.

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